Lasciata sola e abbandonata, per quasi mezz’ora, all’interno di un hangar dell’aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna. È questa la denuncia che arriva da Antonella Celano, presidente APMARR – Associazione Nazionale Persone con Malattie Reumatologiche e Rare, affetta dall’età di 4 anni da una patologia reumatologica che la costringe, nei suoi spostamenti, a muoversi in sedia a rotelle.
“Dopo essere atterrata nello scalo bolognese con un volo proveniente da Roma, sono stata accompagnata all’interno di un hangar chiuso, da un operatore dell’assistenza passeggeri. Il quale, con mia grande sorpresa, mi ha comunicato che lui non aveva la possibilità di condurmi al taxi in quanto non era dotato delle chiavi per farmi uscire da lì e avrei dovuto attendere l’arrivo di un collega dell’assistenza passeggeri. Io sono quindi rimasta per lunghi, interminabili, quasi 30 minuti prigioniera all’interno dell’hangar nell’attesa che il collega dell’operatore dell’assistenza venisse a liberarmi, consentendomi, finalmente, di poter raggiungere il taxi. Nemmeno l’intervento dell’operatore della polizia aeroportuale a cui ho denunciato il sequestro di persona è servito a sbloccare l’impasse e quel senso di abbandono derivante da questa spiacevole disavventura. È stato davvero mortificante per me vivere questa situazione, oltretutto l’inutile, lunga attesa, mi ha fatto perdere un appuntamento già programmato in città ed è impensabile che un aeroporto nel quale transitano migliaia di passeggeri al giorno abbia delle carenze così gravi sul fronte dell’assistenza delle persone con disabilità. Oltretutto non è la prima volta che all’interno dello scalo bolognese si verificano simili episodi che, in passato, sono stati denunciati da altri soci della nostra associazione. Vivere una condizione di disabilità, infatti, non deve in alcun modo togliere e precludere alcuna possibilità: noi persone con disabilità abbiamo pari opportunità rispetto a tutte le altre persone”.