Morfologie n.42 – EDITORALE – LA LISTA DEI ‘DESIDERI’ DI APMARR PER IL 2023

Il 2022 è agli sgoccioli e la mente già si proietta verso nuovi obiettivi che sono tanti per un’associazione pazienti attiva su più fronti come APMARR. Quelli con la priorità assoluta sono: lavorare all’abbattimento delle liste d’attesa, costruire una sanità più equa da Nord a Sud che eviti ai cittadini le migrazioni sanitarie, introdurre la fibromialgia ed eventuali prestazioni ancora escluse nei LEA, rivedere il piano della cronicità, ma soprattutto fare in modo che venga implementato realmente in tutte le Regioni, garantendo una presa in carico interdisciplinare del paziente. Tra Covid, guerra e crisi economica non dobbiamo dimenticare che le persone hanno diritto alle migliori cure e noi, come Associazione Pazienti, intendiamo vigilare perché questo accada, contribuendo a individuare situazioni difformi, da correggere tempestivamente.

Una possibile soluzione alle liste d’attesa potrebbe venire anche dall’aumento del numero di specialisti reumatologi, dall’estensione degli orari di attività degli ambulatori e dall’aumento dei posti di specializzazione per la Reumatologia. In analogia con quanto avviene già in Pronto Soccorso. Inoltre, gli specializzandi del I-II anno potrebbero affiancare i reumatologi nella loro attività; questo garantirebbe la presa in carico di un maggior numero di pazienti e gioverebbe, naturalmente, anche alla formazione di questi giovani medici.

Sul fronte del Piano della Cronicità e dei LEA, ci auguriamo che una loro eventuale revisione, favorisca la presenza in cabina di regia delle Associazioni che si occupano di Reumatologia, visto che rappresentano 5-6 milioni di Italiani. Riteniamo, inoltre, necessario individuare un codice di esenzione comune a tutte le patologie reumatiche, che comprenda nel follow up una serie di prestazioni base. È infatti assurdo che un’artrite psoriasica, in trattamento con immunosoppressori, non preveda l’esenzione per il controllo della creatininemia, garantito invece ai pazienti con artrite reumatoide. Trattandosi di patologie riguardanti, tutte, il sistema immunitario, sarebbe opportuno uniformare le prestazioni di base.

Altrettanto importante è il riconoscimento dell’invalidità per una serie di patologie reumatiche; sarebbe dunque opportuno che le commissioni INPS ed ASL procedessero al riconoscimento di una serie di patologie reumatiche, troppo spesso ‘invisibili’ o addirittura ‘inesistenti’ (come nel caso della fibromialgia), ma purtroppo fin troppo invalidanti per chi ne soffre. È dunque necessario aggiornare questi elenchi.

E infine, ci auguriamo che la mozione e il manifesto presentati lo scorso ottobre e votati all’unanimità dal precedente Governo procedano nel loro iter. Auspichiamo, in particolare, la creazione di un tavolo congiunto tra Ministero della Salute e Associazioni Pazienti, oltre alla creazione di tavoli Regionali per consentire alle Associazioni di prendere parte da protagoniste alle decisioni riguardanti la salute dei pazienti.

Di Antonella Celano