MORFOLOGIE 50 – Liste d’attesa, un progetto per vederci chiaro

EDITORIALE

Liste d’attesa, un progetto per vederci chiaro

di Antonella Celano – Presidente APMARR

L’abbattimento delle liste d’attesa rappresenta una delle priorità assolute per il Servizio Sanitario perché hanno un impatto negativo sulla salute dei cittadini, creano diseguaglianze nell’accesso alle cure e minano la percezione di efficienza della sanità pubblica. Le disparità nell’assistenza non sono solo interregionali ma si verificano spesso anche tra una ASL e l’altra, all’interno della stessa Regione. Le liste d’attesa generano ritardi inaccettabili per una visita specialistica o per un intervento chirurgico, spingendo le persone verso le soluzioni offerte in ambito privato, che possono contribuire alla tossicità finanziaria di molte patologie. Il Governo ha espresso l’attenzione di monitorare in modo sistematico le liste d’attesa a livello delle singole ASL e ospedali. E questo è certamente un punto di partenza. Nel caso delle malattie reumatiche però c’è un ulteriore elemento che rema contro una pianificazione sanitaria adeguata: la mancanza di dati epidemiologici certi per una serie di patologie, dall’artrite reumatoide, al lupus eritematoso sistemico (LES), alla nefrite lupica. Alla luce di queste riflessioni, in occasione della Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche APMARR e CREA Sanità dell’Università di Roma ‘Tor Vergata’ hanno lanciato un progetto di ricerca che, nell’arco dei prossimi due anni, cercherà di colmare i gap epidemiologici di queste malattie, raccontare le realtà quotidiane delle persone affette da queste patologie (con approfondimenti attraverso una survey online sulla qualità di vita) e le criticità di accesso alla diagnosi e alle cure, con un focus iniziale su quattro Regioni (Lazio, Lombardia, Puglia e Veneto). Un percorso di ricerca mirato a colmare vuoti di conoscenza che ci auguriamo possa contribuire anche ad una migliore programmazione sanitaria e a sensibilizzare ulteriormente i decisori politici sulla necessità di garantire equità di accesso alle cure, superando le disparità territoriali. È il nostro modo di celebrare la Giornata Mondiale delle Malattie Reumatiche, stando accanto alle nostre persone e cercando di costruire un futuro migliore per chi verrà dopo di noi.