REUMAstories, papà medico racconta la storia di suo figlio con la spondilite

Sono V., medico, papà di A.

La nostra storia inizia nell’aprile 2016 quando A. presenta una notevole limitazione funzionale della colonna vertebrale. Flettendo il busto in avanti, con le mani arriva solo alle ginocchia. Riferisce lombalgia prevalentemente notturna e presenta aumento della PCR (Proteina C Reattiva). Comincia quindi la trafila degli esami (RMN ecc.) e delle visite specialistiche ed arriva, a 25 anni, la diagnosi di spondilite.
Inizia la terapia con un farmaco biologico e nello stesso tempo viene avviato presso l’Ambulatorio di Fisioterapia della Clinica Universitaria Reumatologica del Policlinico di Bari.
È stata, insieme alla terapia, la svolta.
Viene seguito con grande professionalità, passione, sacrificio e amore.
Piano piano riacquista tutta la funzionalità della colonna vertebrale, migliora il tono muscolare generale e la funzionalità respiratoria.
Migliora la sua autostima e acquista maggiore sicurezza in sé.
Ad ottobre 2018 viene sospesa l’attività dell’Ambulatorio.
A gennaio 2019 viene riaperto l’Ambulatorio.
A marzo 2020, causa il coronavirus, l’attività dell’Ambulatorio viene sospesa.
Oggi A. sta bene, convive con la spondilite e continua la terapia biologica e la riabilitazione.
La Riabilitazione, insieme alla terapia e alla prevenzione, è uno dei capisaldi della cura e del reinserimento dei pazienti.
Un Paese civile deve proteggere i suoi cittadini più deboli.
Grazie e cordiali saluti

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