REUMAstories, Pamela racconta la sua storia con l’artrite reumatoide

Sono un’allegra trentottenne nativa della periferia di Milano e trasferitasi nei pressi dell’aeroporto di Malpensa per lavoro.

Devo dire che dal trasferimento la mia vita è completamente cambiata: alle mie amicizie “milanesi”, si sono aggiunte quelle della mia nuova città e ho conosciuto persone meravigliose che riempiono ogni giorno la mia vita. Sono successi eventi brutti, come la perdita di entrambi i miei, ancora troppo giovani, genitori per malattia e a distanza di pochi anni l’uno dall’altra, ma anche avvenimenti stupendi, come entrare a far parte della meravigliosa famiglia del mio fidanzato.

In questa cornice riassuntiva di chi sono non posso omettere LE malattie. Soffro, dalla nascita, di qualche disturbo di carattere polmonare, cardiaco e neurologico, per cui avevo già l’invalidità e una bella dose di problemi da dover affrontare – tramite anche farmaci piuttosto importanti – per cercare di avere una vita normale e così è stato (o perlomeno ci ho provato).

Un bel giorno di inizio 2019 però, dopo qualche mese di sofferenze che attribuivo alle mie patologie e alla mia sedentarietà (faccio l’impiegata), ho finalmente deciso di recarmi dal medico.

Lui non ha avuto molti dubbi e mi ha immediatamente prescritto alcuni esami da fare. Sospettava una connettivite.

Sul momento, non ho realizzato la serietà della questione, soprattutto perché ero già abituata a stare male per parecchi giorni al mese e la mia mente mi suggeriva che avrei dovuto solo pensare positivo.

Insomma, dopo una serie di esami del sangue, risonanze (6, se non erro), ecografie, radiografie, visite reumatologiche, è venuta fuori la diagnosi: artrite reumatoide.

Ho iniziato il trattamento a novembre 2019 per interromperlo dopo 3 settimane a causa di un apparente effetto collaterale al sistema nervoso, che ha richiesto una risonanza magnetica con contrasto all’encefalo per escludere ulteriori problematiche a quelle già note e alla fine, con il benestare del mio neurologo, il reumatologo mi ha reinserito i farmaci.

Sono passati pochissimi mesi e abbiamo dovuto aumentare la dose: non sono ancora in remissione ma alcuni versamenti si stanno già riassorbendo.

Questa è la cronistoria della mia diagnosi, ma vorrei parlare del dolore: l’artrite reumatoide colpisce le articolazioni (la rigidità ne è tipica) e credo che a causa del blocco delle articolazioni ci sia una sorta di effetto a catena perché se non ci si riesce a muovere con regolarità ci si può ritrovare con contratture muscolari. Ci sono giorni in cui dormire la notte diventa impossibile, in cui pettinarsi è un sogno a causa del dolore alle mani, camminare non sempre è possibile, restare in piedi per me è dolorosissimo. Sto meditando di comprare uno sgabello pieghevole da tenere in borsa 😀

Non posso affermare che avere patologie croniche sia una cosa bella ma posso sicuramente dire che per me è stato importante scoprire di essere affetta da pluripatologie per aprire il mio animo a un confronto interiore, a cercare risposte che i medici non mi possono dare e a trovare un mio modo per avere una vita il più possibile vicina alla normalità. Che poi… vorrei avere una definizione di normalità 😀

Questa introspezione mi ha portato ad aprirmi con gli amici, a creare dei nuovi legami, a conoscere persone meravigliose, a intraprendere viaggi stupendi e a essere una versione 2.0 di me stessa.

Non so se conoscete la saga di Terminator ma è come quando il T800 subisce l’upgrade in T1000, versione INDISTRUTTIBILE rispetto alla precedente.

Ecco cosa mi è successo: sono diventata un T1000!

Pamela De Rosa