Il ruolo dell’alimentazione nell’insorgenza e nel decorso delle malattie reumatiche

Maria Giannotta, medico in formazione specialistica presso la UO di Reumatologia dell’AOUC Policlinico di Bari, chiarisce alcuni aspetti legati all’alimentazione delle persone con malattie reumatologiche.

Notevole oggetto di interesse ormai da molti anni è in quale misura l’alimentazione e lo stile di vita possano influire sull’insorgenza e sul decorso di svariate patologie di interesse globale. Le malattie reumatiche non fanno eccezione; ormai noto da anni è il ruolo del fumo di sigaretta nella patogenesi e nel favorire una più alta attività di malattia nelle persone con artrite reumatoide, tuttavia in merito all’alimentazione molti sono i dubbi ed è doveroso, con rigore scientifico, garantire la migliore informazione possibile.

Il web è ricco di articoli, dal taglio più o meno scientifico, su come sia fondamentale per coloro che convivono con malattie reumatiche prediligere un certo tipo di dieta, arrivando a dare precise indicazioni, quali seguire una dieta mediterranea, evitare i grassi saturi, i derivati del latte, gli zuccheri raffinati, favorire un maggior apporto di acidi grassi insaturi e omega3.

Le evidenze scientifiche, tuttavia, non confermano di fatto queste raccomandazioni; diversi sono stati gli studi osservazionali che si sono prefissati come obiettivo quello di valutare se la dieta potesse influire sulla qualità della vita delle persone con malattie reumatiche, ma al momento non vi sono risultati che possano confermare un ruolo dell’alimentazione nella patogenesi e nell’attività di malattia in coloro i quali hanno una malattia reumatica.

Dato ormai noto, invece, è come la dieta mediterranea sia un fattore protettivo di rischio cardiovascolare, riducendo di fatto la formazione di placche aterosclerotiche, ed essendo questa una delle principali comorbidità e cause di mortalità nelle persone con malattie reumatiche, sicuramente la scelta di questa dieta può apportare dei benefici indiretti.

Discorso a parte, invece, merita la gotta, per cui è assodato il nesso tra alimentazione, e nello specifico alcuni alimenti quali carne rossa e consumo di alcolici, e aumento dei livelli di acido urico, aumento del rischio di deposizione di cristalli di urato monosodico e aumento degli episodi di riacutizzazione della sintomatologia in persone con gotta.

Nel marasma delle notizie più o meno veritiere disponibili sul web, la raccomandazione principale è quella di confrontarsi sempre e comunque con il proprio reumatologo di fiducia; assieme alle terapie standard, mirare ad uno stile di vita sano, un’alimentazione bilanciata ed un’attività fisica lieve-moderata può migliorare la qualità di vita e l’autonomia nelle attività della vita quotidiana.

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