Morfologie n°46 – ADVOCACY – APMARR difende i diritti dei bambini

Da dieci anni, Apmarr aderisce al Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC), partecipando attivamente alle attività proposte dal gruppo. Il Gruppo CRC è un network composto da oltre 100 Enti del Terzo Settore che si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, con il coordinamento di Save the Children Italia.

di Italia Agresta*

Il Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Gruppo CRC) è nato nel dicembre 2000 con l’obiettivo prioritario di redigere il Rapporto sull’attuazione della Convenzione sui diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza (Convention on the Rights of the Child – CRC) in Italia, supplementare a quello presentato dal Governo italiano, da sottoporre al Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza presso l’Alto Commissariato per i Diritti Umani delle Nazioni Unite. Da allora il network redige regolarmente Rapporti di aggiornamento annuali e periodici.

La denominazione “Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza” è la traduzione italiana di NGO Group for the CRC (ora Child Rights Connect), un network con sede a Ginevra, costituito nel 1983 nella fase di elaborazione della CRC, che ha avuto un ruolo molto importante nel processo di redazione della CRC. Il Gruppo CRC ha fatto parte di tale rete che ha come obiettivo quello di facilitare la promozione, l’implementazione e il monitoraggio della CRC in particolare facilitando la partecipazione delle Coalizioni nazionali di ONG nazionali alle Sessioni del Comitato ONU.

La finalità è quella di ottenere una maggiore ed effettiva applicazione in Italia della CRC e dei suoi Protocolli Opzionali.

Il mandato è garantire un sistema di monitoraggio indipendente, permanente, condiviso ed aggiornato sull’applicazione della CRC e dei suoi Protocolli Opzionali e realizzare eventuali e connesse azioni di advocacy.

Per monitoraggio si intende “l’esame e l’analisi della prassi, delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza e della legislazione in vigore o in corso di attuazione, a livello nazionale e locale, al fine di verificarne la congruità con i principi espressi dalla CRC e in particolare con le Osservazioni Conclusive del Comitato ONU”.

Per azioni di advocacy si intendono attività di confronto con le Istituzioni e di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che vengono realizzate dal Gruppo CRC nei casi in cui dal monitoraggio compiuto si rilevi la divergenza o il contrasto tra le prassi, le politiche per l’infanzia e la legislazione in vigore o in corso di attuazione, a livello nazionale e locale, con i diritti enunciati dalla CRC e con le Osservazioni Conclusive del Comitato ONU.

Le attività del Gruppo CRC sono diverse e consistono in:

1) elaborazione e condivisione di un rapporto di aggiornamento annuale ed elaborare dei rapporti periodici da inviare al Comitato Onu sui Diritti dell’infanzia e dell’adolescenza:monitorando tutta l’ampia gamma dei diritti contenuti nella CRC (articoli 1-41) che il Comitato ONU ha raggruppato in diverse aree tematiche, il Network

elabora ogni anno – il 27 maggio in occasione dell’anniversario della ratifica della CRC in Italia – un Rapporto di aggiornamento realizzato grazie al contributo di tutte le associazioni che ne fanno parte, le quali forniscono un’analisi negli ambiti di propria competenza; APMARR è una delle associazioni coinvolte.

2) rapporti periodici:

periodicamente si elabora il Rapporto Supplementare alle Nazioni Unite, che si pone come complementare rispetto al Rapporto governativo e riflette il punto di vista del Terzo Settore;

3) presentazione dei rapporti e connessa attività di advocacy:

il Rapporto CRC rappresenta il punto di caduta del monitoraggio compiuto dal Gruppo CRC, non vuole essere solo un momento di denuncia sulle carenze del nostro sistema, ma anche un’occasione per consolidare il confronto avviato con le Istituzioni che in Italia sono responsabili delle politiche per l’infanzia e l’adolescenza, e dunque dell’implementazione dei diritti garantiti dalla CRC. Per questo i vari paragrafi del Rapporto si chiudono sempre con delle raccomandazioni che vengono rivolte alle Istituzioni competenti a livello centrale e locale, che servono da base per le successive azioni di Advocacy condotte dalle associazioni;

4) presentazione dei rapporti CRC;

5) partecipazione alle pre-sessioni ed alle sessioni del Comitato ONU a Ginevra.

Come visto, APMARR insieme ad altre 100 associazioni, collabora attivamente alla stesura dei capitoli del rapporto CRC. In occasione della Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (che si è celebrata il 20 novembre) il Gruppo CRC ha pubblicato il 13° Rapporto di aggiornamento sul monitoraggio della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.

La fotografia che scaturisce dal Rapporto ritrae una realtà in cui le ragazze ed i ragazzi che vivono nel nostro Paese manifestano un malessere diffuso, che si esprime in diversi modi, che riguarda tutte le sfere dell’esistenza e coinvolge le diverse fasce d’età. Pesa la percezione di un futuro incerto: crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia, guerre anche ai confini dell’Europa.

Il 13° Rapporto CRC assicura un costante e preciso monitoraggio dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia e rinnova la necessità di intraprendere azioni urgenti e sinergiche a più livelli di governance, uscendo così dalla logica degli interventi per singoli “settori” per avviare invece un processo di ricomposizione, in grado di promuovere il benessere complessivo delle persone di minore età che vivono nel nostro Paese.

All’inizio di ogni paragrafo si fa riferimento agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, al fine di sottolineare l’inscindibile rapporto tra lo sviluppo inclusivo, equo e sostenibile promosso dall’Agenda 2030 e la realizzazione dei diritti delle persone di minore età; ma ci si richiama anche alla Strategia dell’Unione Europea sui diritti dei minorenni (2021-2024) per ribadire l’importanza di un lavoro sinergico e multilivello.

APMARR ha collaborato alla stesura di vari capitoli. Il primo tratta il tema della discriminazione, condizione purtroppo molto nota alle persone con patologie reumatologiche e rare, sottolineando che la discriminazione di minorenni con disabilità e con malattie croniche è un fenomeno poco indagato, ma molto presente sia ambito educativo e scolastico, che a livello extrascolastico e nel campo dell’accoglienza turistica.

Un altro tema che ha visto la partecipazione attiva di APMARR si trova nel capitolo dedicato alla somministrazione dei farmaci a scuola e all’assistenza sanitaria scolastica. Abbiamo sottolineato che sono trascorsi 18 anni dall’emanazione congiunta delle “Raccomandazioni per la somministrazione dei farmaci a scuola” ribadite con Circolare Ministeriale n. 321 del 10.01.2017 del Ministero dell’Istruzione; che sono state pronunciate, a partire dal 2002, diverse sentenze a conferma del diritto alla somministrazione dei farmaci a scuola, rispetto alle competenze di attivazione da parte dei dirigenti scolastici, sanzionandone inadempienze e ritardi  e in relazione all’attribuzione della competenza del Servizio Sanitario all’erogazione di prestazioni sanitarie a scuola, riconfermata nel 2019 dal TAR della Campania.

Nonostante tutto questo, le Associazioni dei pazienti hanno presentato numerose segnalazioni di famiglie che incontrano ancora gravissime difficoltà a causa della mancata risposta e disponibilità alla somministrazione del farmaco a scuola.

Nel capitolo si sono reiterate le seguenti raccomandazioni:

1. Al Governo di prevedere nell’ambito delle sei Missioni del PNRR, azioni per la digitalizzazione e l’interscambiabilità dei dati, ai fini della raccolta delle informazioni per la “mappatura” delle esigenze per la somministrazione dei farmaci a scuola e relativo personale sanitario da impegnare nella scuola;

2. Ai Ministeri dell’Istruzione e della Salute di istituire un Osservatorio Nazionale sulla somministrazione dei farmaci a scuola; in alternativa, di prevedere nell’ambito delle reti SPS sistemi di monitoraggio e controllo, per far emergere le esigenze di assistenza sanitaria in orario scolastico e adottare misure di presa in carico degli alunni/studenti che ne necessitano; riattivare il “Comitato Paritetico Nazionale per le malattie croniche e la somministrazione dei farmaci a scuola”; attivare uno studio di Health Technology Assessment (HTA) sui Presìdi Sanitari Scolastici;

3. Al MIUR di diffondere e alle Regioni e ai Comuni di recepire e attuare le indicazioni dell’Accordo Stato Regioni concernente “Linee di indirizzo per la prevenzione nelle scuole dei fattori di rischio indoor per allergie ed asma” e il documento GARD–I “Programma di prevenzione per le scuole dei rischi indoor per malattie respiratorie e allergiche” adottando misure, anche strutturali, per garantire una migliore qualità dell’aria a scuola.

*Vicepresidente APMARR