Morfologie n°45 – VISSI D’ARTE – La lezione di bellezza e civiltà della Dacia, in mostra a Roma

Al Museo Nazionale Romano -Terme di Diocleziano sono in mostra fino al 21 aprile, circa mille oggetti provenienti da 47 musei rumeni e dal Museo Nazionale di Storia della Repubblica di Moldova, esposti per la prima volta accanto ad alcuni reperti del Museo Nazionale Romano.

di Maria Rita Montebelli

 

C’è una colonna a Roma che è la cronaca illustrata di una guerra. Anzi di due, quelle condotte da Traiano contro i Daci, popolazioni che occupavano l’area dell’attuale Romania. Ma sono in pochi quelli che, a passeggio tra le meraviglie dei Fori Imperiali e di quello di Traiano in particolare si soffermano a ricordare la storia, rapiti invece dalla bellezza di questa colonna coclide, ‘sorella’ di quella di Marco Aurelio in piazza Colonna. E i poveri Daci, gli sconfitti, vengono così liquidati nel nostro immaginario come una delle tante popolazioni ‘barbare’ con le quali la grande Roma imperiale ha avuto a che fare. Ma è proprio così? No, assolutamente no. I Daci erano un popolo capace di esprimere un livello artistico elevatissimo, interpreti di una civiltà squisita ed avanzata, quando ancora a Roma si piantavano pali nel terreno per costruire le cosiddette ‘capanne’ di Romolo. Per apprezzare questa civiltà a due passi da noi, ma sconosciuta ai più, è sufficiente visitare la mostra-monster “Dacia. L’ultima frontiera della Romanità”, la più prestigiosa esposizione di reperti archeologici organizzata dalla Romania fuori dai suoi confini negli ultimi decenni. In mostra, lo sviluppo storico-culturale di questo territorio, lungo un arco temporale di oltre 1.500 anni, dall’VIII secolo a. C. all’VIII d.C. 

Fatevi incantare dallo sguardo magnetico del serpente Glykon da Tomis, il demone ‘buono’ che guarisce dalle epidemie; ammirate il magnifico elmo d’oro di Cotofeneşti di manifattura tracia, con le sue tante scene di sacrificio e l’elmo celtico di bronzo da Ciumeşti, dal sorprendente cimiero a forma di aquila. Ma anche, scorrendo avanti nel tempo, ammirate il tesoro gotico di Pietroasele di IV secolo d.C. con la straordinaria coppa (phiale) d’oro lavorata a sbalzo e le grandi fibule; e poi, ecco i bracciali d’oro daci e le tavolette in bronzo della Lex Troesmensium. E ancora, vetrine con armi bellissime, gioielli di fattura preziosa, vasi, ceramiche e addirittura corredi per riti di magia. Un excursus di secoli che vede la Dacia diventare provincia romana, epoca iniziata proprio con la conquista dell’imperatore Traiano e che prosegue fino alla dissoluzione dell’Impero, con l’emergenza degli Unni e le influenze bizantine e cristiane. Una bellezza dalle forme inedite e inaspettate, da lasciare a bocca aperta.