Morfologie n.43 – PREVIDENZA – La valutazione funzionale per richiesta di invalidità

Una collaborazione APMARR-CReI per facilitare la redazione di un certificato specialistico di diagnosi funzionale.

 

Nella vita di ogni persona con patologia reumatologica e rara, l’accertamento dell’invalidità è un passaggio obbligatorio.

In questo articolo spiegheremo brevemente cosa si intende per ‘invalidità’, come ottenerla, cos’è la valutazione funzionale.

Per cominciare, si parla di invalidità quando una persona ha difficoltà a svolgere determinate azione e funzioni nella vita quotidiana a causa di una menomazione o un deficit psichico o intellettivo, dell’udito o della vista, non riconducibili a cause di guerra, lavoro o servizio.

L’invalidità civile si esprime in percentuali ed è una tipologia di assistenza legale non relazionata al versamento di contributi previdenziali. Durante la valutazione della percentuale di invalidità, il medico legale si basa su tabelle che prevedono tre circostanze:

1.   Menomazioni valutate con percentuali fisse

2.   Menomazioni valutabili in un “range” di percentuale

3.   Fasce percentuali d’invalidità

Si può richiedere l’accertamento della propria disabilità, in modo da ottenere alcuni benefici. Quando la percentuale di invalidità riconosciuta supera il 74% si può avere diritto a indennità, assegni o pensioni. È importante, inoltre, richiedere il certificato di invalidità per poter accedere ad agevolazioni fiscali, permessi, assistenza sanitaria e collocamento obbligatorio al lavoro.

La richiesta di riconoscimento dell’invalidità – civile, cecità civile, sordità, handicap o disabilità – va presentata all’INPS e i passaggi sono un pochino farraginosi.

La prima cosa da fare è raccogliere tutti i certificati, rilasciati in occasione dei vari controlli e da enti pubblici e recarsi dal proprio medico di famiglia per ottenere il certificato introduttivo. Il medico compilerà il certificato online – con i dati anagrafici, il codice fiscale, le patologie e la diagnosi – e lo inoltrerà all’INPS.

Al paziente verrà rilasciata una copia originale del certificato – che dovrà essere presentata durante la visita – e la ricevuta dell’invio della documentazione.

Entro 90 giorni bisogna presentare per via telematica la domanda all’INPS: la procedura può essere seguita in autonomia inoltrando la domanda direttamente sul sito dell’INPS, oppure facendosi assistere da un patronato sindacale, dal CAF o da un’associazione di categoria dei disabili.

Una volta inoltrata la domanda, viene fissata la data della visita, che sarà effettuata da una Commissione medico-legale presso le Aziende Sanitarie Locali, integrate con un medico INPS. L’INPS invia il verbale definitivo della visita in due versioni: una, contenente tutti i dati sensibili e una comprendente solo il giudizio finale per gli usi amministrativi.

Se si ha diritto a benefici economici, una volta ricevuta la documentazione definitiva dall’INPS si deve tornare al patronato o al CAF per gli ultimi adempimenti, in modo da completare le pratiche con l’invio dei dati socioeconomici per ottenere il pagamento dell’indennità, dell’assegno o della pensione dovuta.

Nel caso delle patologie reumatologiche e rare un grande problema è rappresentato dalla valutazione funzionale dell’impatto della/delle malattie sulla vita della persona.

Il certificato di diagnosi funzionale, che deve essere compilato da un medico che ha chiaro il quadro amnestico della persona, deve contenere la descrizione analitica della compromissione funzionale dello stato psico-fisico. È un documento che delinea le modalità di funzionamento delle abilità e sintetizza queste informazioni comprendendo l’ambito della patologia riscontrata al momento della valutazione.

La Diagnosi Funzionale rappresenta, per le commissioni di invalidità, uno strumento conoscitivo che parte dalla menomazione e dai suoi effetti sulla persona, portando ad individuare: l’insieme delle disabilità e delle difficoltà, determinate dalla menomazione o dall’impatto della/delle patologie; il quadro delle capacità (con riferimento a recuperabilità, residui funzionali, settori vicarianti…); una prospettiva di tipo evolutivo che metta in evidenza le potenzialità perse nella persona, l’impatto del dolore, la rigidità degli arti, l’affaticamento gli interventi educazionali, previsione estremamente significativa per il successivo intervento educativo.

La Diagnosi Funzionale diventa quindi il documento che delinea le modalità di funzionamento della persona in situazione di disabilità e che sintetizza queste informazioni all’interno di un quadro funzionale che consente di comprendere l’impatto della patologia riscontrata al momento della valutazione.

Lo scopo di tale strumento è favorire la valutazione funzionale della persona in ogni sua competenza a partire dalla sua disabilità, inserita nel proprio contesto di vita. Solo con un documento così esaustivo e completo le commissioni possono comprendere la reale gravità della malattia e la richiesta dell’invalidità civile.

Per questo APMARR ha accolto con entusiasmo l’invito del CReI (Collegio Reumatologi Italiani) ed ha presenziato all’incontro svolto a Roma, insieme ai delegati del Gruppo Les, dell’Associazione Italiana Sindrome Fibromialgica – AISF, dell’Associazione Nazionale Italiana Malati Sindrome di Sjögren – ANIMaSS, dell’Associazione Italiana Lotta alla Sclerodermia – AILS, dell’Associazione Malattia Rara Sclerodermia – As.Ma.Ra. e Leoncini Coraggiosi, nell’intento di dare risposte precise ai Pazienti e rendere più agevole il percorso di riconoscimento dei loro diritti previsti in caso di richiesta di invalidità.

In quella sede il CReI ha ascoltato con molta attenzione le criticità che le associazioni conoscono bene, recependo appieno le incongruenze del sistema per il riconoscimento invalidità e cercando di costruire insieme un modello di certificazione che renda più agevole il percorso per il riconoscimento dei diritti previsti in caso di richiesta di invalidità.

Un modello che evidenzi lo stato di disabilità – come da normativa INPS – in modo esaustivo e comprensibile per le commissioni invalidità, spesso ignare delle comorbilità e delle criticità di tutte le patologie reumatologiche e rare sia dell’adulto che del bambino.

Per facilitare il confronto e raggiungere lo scopo erano presenti alla riunione in qualità di esperti il dottor Antonio Marsico coordinatore del gruppo di lavoro e Reumatologo dell’Ospedale SS.Annunziata di Taranto e la dottoressa Anna Manconi già Direttore del Distretto ATS Sardegna. I due esperti hanno accolto e compreso le esigenze espresse da APMARR proponendo una prima bozza di documento che verrà valutato in successivi incontri e che potrebbe essere un aiuto per la redazione di un certificato specialistico quanto più esauriente ed utile per i pazienti e per i medici esaminatori delle commissioni.

Questo tipo di collaborazione fra società scientifiche e associazioni come APMARR è la carta vincente per raggiungere gli obiettivi garantendo una sanità di qualità nel rispetto dei diritti dei pazienti, dando risposte concrete ai bisogni delle persone, migliorando la qualità dell’assistenza per migliorare la qualità di vita.

APMARR è sempre al fianco delle persone.

 

La Diagnosi Funzionale è il documento che delinea le modalità di funzionamento della persona in situazione di disabilità e sintetizza queste informazioni all’interno di un quadro funzionale che consente di comprende l’impatto della patologia.