Morfologie n.42 – PARLIAMO DI… – IN ITALIA OLTRE 1 MILIONE DI PAZIENTI ‘IGNARI’ DI AVERE UNA MALATTIA REUMATICA

I risultati del progetto ‘Diagnosi Precoce’ promosso dalla Società Italiana di Reumatologia per incrementare il numero di diagnosi precoci.

Maria Rita Montebelli

 

L’Italia è un Paese di ‘ignari’ e inconsapevoli per quanto riguarda la reumatologia. La Società Italiana di Reumatologia (SIR) stima infatti che nel nostro Paese vi sia almeno un milione di pazienti che ignora di essere affetto da una malattia reumatologica. Un problema, questo, che condiziona naturalmente la tempestività delle diagnosi. Possono trascorrere in media anche 7 anni prima di approdare ad una diagnosi di fibromialgia o di artrite psoriasica. Per scoprire una spondilite anchilosante trascorrono fino a 5 anni, mentre per la sclerosi sistemica e l’artrite reumatoide gli anni d’attesa sono rispettivamente in media 3 e 2. Una situazione resa ancora più grave dagli anni di pandemia che hanno rallentato, se non addirittura bloccato, le prime visite. Tale circostanza ha spinto la Società Italiana Reumatologia (SIR) a lanciare nel 2021 la campagna nazionale “Diagnosi Precoce”, con i reumatologi in farmacia per intercettare i potenziali pazienti. Combattere il ritardo diagnostico e garantire a tutti un intervento terapeutico tempestivo è l’obiettivo di questa campagna, che ha distribuito nelle farmacie della rete di Federfarma Servizi, 100 mila copie del booklet “Le malattie reumatologiche: cosa sono, come prevenirle e come riconoscerle”. Altre 100mila copie di quattro leaflet focalizzati su singole patologie (connettiviti, artrite reumatoide, fibromialgia e artrite psoriasica) sono state distribuite alle strutture sanitarie. A questo si è aggiunta un’intensa attività on line e sui social media, che ha consentito di raggiungere milioni di pazienti, caregiver e cittadini. Si sono infine tenuti dei corsi di aggiornamento per i farmacisti incentrati sulla diagnosi precoce in reumatologia. I risultati della campagna sono stati presentati a Rimini, nel corso del 59° Congresso Nazionale SIR, che ha visto la partecipazione di oltre 1.500 specialisti da tutta Italia.

“Siamo soddisfatti – ha commentato il professor Roberto Gerli, past president della SIR – per il successo di questa prima iniziativa nazionale di sensibilizzazione sull’importanza di riconoscere le prime avvisaglie delle malattie reumatiche”. In Italia sono oltre 5,4 milioni i pazienti reumatologici ‘ufficiali’, ai quali vanno aggiunte le persone non ancora diagnosticate che potrebbero portare questa cifra ben sopra i sei milioni; oltre un italiano su dieci dunque sarebbe affetto da patologie reumatologiche, in forma più o meno grave e invalidante. Nel mondo della reumatologia, e in particolare nelle malattie infiammatorie articolari croniche, negli ultimi anni vi sono stati importanti cambiamenti. “Identificare la patologia precocemente – prosegue Gerli – ci consente di fare una vera e propria prevenzione secondaria, evitando o limitando in modo efficace i danni articolari e la conseguente disabilità, causati dal processo infiammatorio scatenato dalla malattia. Questo è reso possibile dalla disponibilità di farmaci più efficaci e in grado di fermare la progressione delle patologie. Al contrario, quando una grave artrite non viene tempestivamente trattata, questo condiziona il decorso della disabilità e la qualità di vita”.

“Nell’ambito delle patologie reumatologiche – spiega il professor Roberto Caporali, vicepresidente uscente della SIR – l’artrite reumatoide è stata la prima nella quale la diagnosi precoce si è dimostrata davvero fondamentale. Vi sono evidenze scientifiche consolidate che mostrano chiaramente come un trattamento tempestivo sia in grado di ridurre le diverse complicanze e di evitare i danni legati alla malattia. Individuare in tempo la malattia non è semplice, perché all’inizio si presenta con sintomi molto simili a quelli riscontrati in altre patologie. Inoltre, il Servizio Sanitario Nazionale presenta problemi organizzativi che non sempre rendono facile l’accesso a visite ed esami con lo specialista”.

 

Fondamentale per la buona riuscita della campagna ‘Diagnosi Precoce’ è stato il supporto di Federfarma Servizi, l’associazione di categoria che rappresenta le aziende di farmacisti distributrici di medicinali e dispositivi medici. “Questo progetto – sottolinea il dottor Antonello Mirone, Presidente di Federfarma Servizi – testimonia ancora una volta il ruolo centrale della farmacia come presidio di prevenzione e salute sul territorio, anche nei casi di patologie complesse e importanti come quelle reumatiche. Il farmacista è molto spesso il primo punto di contatto per pazienti che manifestano i sintomi d’esordio di una malattia. In questa veste assolve ad un’importantissima funzione di informazione e indirizzo verso i necessari approfondimenti specialistici. La partnership con SIR rappresenta una dimostrazione concreta dello spirito di cooperazione che anima il nostro comparto, verso l’obiettivo condiviso della tutela della salute delle comunità, in primis attraverso gli strumenti della prevenzione e della diagnosi precoce”.

“La SIR – afferma il Prof. Gian Domenico Sebastiani, Presidente SIR – ha voluto scendere in campo con un’iniziativa importante. Una maggior consapevolezza dei cittadini è un’ulteriore arma a nostra disposizione contro malattie che non devono essere sottovalutate e che possono dare complicanze, ad esempio a livello cardiaco o polmonare, che possono risultare fatali. I successi della ricerca medico-scientifica nella messa a punto di nuove terapie rischiano di essere vanificati se non aumentiamo subito il numero delle diagnosi precoci. E per centrare questo obiettivo è fondamentale fare opera continua di informazione, come stiamo facendo con SirTv, la web tv della nostra società scientifica, e con un rapporto quotidiano con le associazioni di pazienti”.

“Diagnosticare tempestivamente una malattia reumatologica, conclude il Professor Carlomaurizio Montecucco, presidente di FIRA (Fondazione Italiana per la Ricerca sull’Artrite) – è fondamentale per poter intervenire in modo efficace. La ricerca scientifica in reumatologia, divenuta sempre più complessa e sofisticata, ci sta consentendo di approfondire ancor più la conoscenza delle tante malattie reumatologiche. Negli ultimi vent’anni sono stati fatti enormi passi avanti, individuando cause e possibili soluzioni terapeutiche, con una forte accelerazione, ma c’è ancora molto da scoprire. Oggi, in alcune forme di artrite si sta addirittura ipotizzando la possibilità di una prevenzione primaria, individuando i soggetti a rischio prima che insorga la malattia. Ecco perché l’impegno di FIRA a sostegno della ricerca scientifica in reumatologia si sta rafforzando con nuove, importanti iniziative”.

 

DIDA 1

Passano in media anche 7 anni prima di approdare ad una diagnosi di fibromialgia o di artrite psoriasica, 5 anni per diagnosticare una spondilite anchilosante e almeno 2-3 per la sclerosi sistemica e l’artrite reumatoide.