Morfologie n.41 – L’OMBRA TENUE DELLA VECCHIAIA

di Rosario Gagliardi

“La vecchiaia arriva all’improvviso, come la neve, una mattina ti svegli ed è tutto bianco”. Capisci che tutti quei segni che il tuo corpo ti ha inviato negli ultimi anni erano proprio i segnali del tempo che stava passando. Inizi ad accorgerti degli sbalzi di umore e delle crepe del tempo e ti rendi conto che hai molto meno tempo da vivere rispetto al tempo trascorso da quando sei nato. Ti accorgi che hai tanta esperienza e meno energia. Dell’esperienza quasi non sai cosa farne, ormai non ti serve più e non ti viene più chiesta come una volta. Un tempo tutti te la chiedevano, quando ne avevi così poca, ma avevi tanta energia.

Capisci che devi abituarti ad un nuovo corpo che fai fatica ad accettare. Un corpo che privilegia sempre più l’uso dei neuroni rispetto a quello degli ormoni. Poi verrà il tempo in cui anche quelli funzioneranno in modo alterno, il tempo dei ‘colpi circuito’, dei flash di memoria antica, della continua ripetizione delle cose, dei racconti, che qualcuno riascolterà con pazienza ed indulgenza e qualche altro interromperà in modo impietoso, ricordandoti che per l’ennesima volta stai ripetendo le stesse cose. Una parte della decadenza inizia lentamente, con un po’ di clemenza e quasi rispetto per quello che sei stato. Quasi non te ne accorgi, anche perché fai fatica ad ammettere che stai “scendendo da cavallo?”. Il rapporto con gli altri inizia ad essere sempre più diluito, appannato, meno influente e più distaccato. Inizi a vivere la solitudine, ti senti solo anche in mezzo agli altri. Si, perché una delle cose più terribili della vecchiaia è la scarsa o nulla considerazione di ciò che dici, di ciò di cui avresti bisogno. La tua opinione non conta più come prima. Fino ad un certo punto riesci ancora a renderti conto di quanto ti assecondano o fingono di ascoltarti o ancora di considerarti, e tu stai al gioco. Capisci che durerà poco e che a breve non sarai più in grado di comprendere l’autenticità ed il senso dei comportamenti degli altri e forse delle parole e dei gesti. Già, i gesti, tu vivrai di questi. I gesti, gli sguardi, e qualche vecchia canzone che ogni tanto ti verrà alla mente, e come un’arma a doppio taglio un po’ ti riporterà indietro e un po’ ti trafiggerà. La malinconia e la facile emozionabilità ti terranno compagnia, mentre inizierai a giudicare le cose sempre più col senso di giustizia e sempre meno col senso logico, scontrandosi con il cinismo e la pragmaticità degli altri. Quando cambiano i valori di riferimento, ti attacchi a piccole cose che ti danno un senso di sicurezza e per te diventano importanti. Questo non verrà compreso dagli altri, che valuteranno quelle cose come piccole insignificanti sciocchezze, tipiche della vecchiaia. Non pensare di combattere la vecchiaia. Non è facile invecchiare con garbo (come dice Cecilia Resio).

”Bisogna accertarsi della nuova carne, di nuova pelle, di nuovi solchi, di nuovi nei. Bisogna lasciarla andare via, la giovinezza, senza mortificarla in una nuova età che non le appartiene, occorre far la pace con il respiro più corto, con la lentezza della rimessa in sesto dopo gli stravizi, con le giunture, con le arterie, coi capelli bianchi all’improvviso, che prendono il posto dei grilli per la testa. Bisogna farsi nuovi ed amarsi in una nuova era, reinventarsi, continuare ad essere curiosi, ridere e spazzolarsi i denti per farli brillare come minuscole cariche di polvere da sparo. Bisogna coltivare l’ironia, ricordarsi di sbagliare strada, scegliere con cura gli altri umani, allontanarsi dal sé, ritornarci, cantare, maledire i guru, canzonare i paurosi, stare nudi con fierezza. Invecchiare come si fosse vino, profumando e facendo godere il palato, senza abituarlo agli sbadigli. Bisogna camminare dritti, saper portare le catene, parlare in altre lingue, detestarsi con parsimonia. Non è facile invecchiare, ma l’alternativa sarebbe stata di morire ed io ho ancora tante cose da imparare”.

Non combattere la vecchiaia, saresti sconfitto. Impara a gestirla. Inizia a farlo prima che si impadronisca completamente di te. Impara a gestire il tuo corpo, allenati ogni giorno, inizia a leggere tanto, anche più libri contemporaneamente e non preoccuparti se non riesci a leggerli interamente. Leggi di tutto e di più. Fai progetti, programma iniziative ogni giorno. Coinvolgi persone nelle tue cose. Impara a ballare, ascolta tanta ma tanta musica. Non commettere l’errore di rivisitare troppo spesso il tuo passato, ti incontreresti inevitabilmente con quei momenti che vorresti cancellare o che avresti voluto gestire in altro modo ed andrai in depressione. Non commettere nemmeno l’errore di pensare troppo al futuro, ti imbatteresti in situazioni più grandi del tuo pensiero ed andresti in ansia. Viviti il presente in modo pieno e crea una relazione tra il potere del tuo cervello e la possibilità di governare il corpo ed il tempo. Convinciti che la morte è un’illusione, come la vita. Nulla di ciò che appare è reale, tutto è una proiezione della nostra mente. Decidi di essere felice, sorridi spesso e mantieni questa promessa. Stamattina mi sono svegliato e guardando fuori non ho visto neve, nulla era bianco, ma tutto verde e colorato di fiori. Quando arriverà… troverà un osso duro.

Gestire con intelligenza gli anni che passano, senza opporsi inutilmente allo scorrimento del tempo.