Morfologie n.38 – VISSI D’ARTE – Il genio di Hirst contamina i Canova della Galleria Borghese di Maria Rita Montebelli

Sembrano opere d’arte ripescate dal fondo del mare, dopo un naufragio avvenuto secoli fa. E tutte rivestite da una patina di antichità e di concrezioni marine, madrepore e rami di corallo, fanno ora bella mostra di sé tra i capolavori eterni della collezione del Cardinale Scipione Borghese. Ci troviamo in uno degli scrigni d’arte più preziosi del mondo, Galleria Borghese, il museo-gioiello nel cuore dell’omonimo parco romano. Qui, grazie alla felice intuizione di Anna Coliva, già direttrice della Galleria Borghese e Mario Codognato, curatori della mostra ‘Archeology now’, sono state esposte, tra i capolavori della collezione permanente, 80 splendide opere dell’artista inglese Damien Hirst, dalla serie ‘Treasures from the Wreck of the Unbelievable’ (tesori dal naufragio dell’incredibile) e dipinti realizzati dall’artista negli ultimi anni. Il mix che ne scaturisce rappresenta una felicissima contaminazione tra arte contemporanea e capolavori della statuaria romana classica, della pittura italiana del Rinascimento e di quella del Seicento e le più importanti sculture di Bernini e Canova.

Le opere scultoree di Hirst sono realizzate con materiali naturali, tecnologici e preziosi. La straordinaria tecnica dell’artista si declina attraverso il marmo, il bronzo, il corallo, le pietre semipreziose e il cristallo di rocca. Accanto alle sculture, nella mostra romana figura anche una piccola selezione dei dipinti della serie ‘Colour Space’, realizzata nel 2016, che rappresenta un’evoluzione degli ‘Spot Paintings’.

“Anche l’inganno – scrive Geraldine Leardi nel catalogo della mostra – è terreno della sfida in questa mostra, che immette opere strategiche e misteriose in un luogo con una forte vocazione all’affermazione e dissimulazione di sé, al gioco di specchi e, per quanto indirettamente, all’illusione”.

Il progetto, sospeso in un’aura di bellezza misteriosa, è stato realizzato grazie al supporto di Prada, che indaga gli ambiti di ricerca come l’arte, l’architettura, la filosofia, la letteratura, con l’obiettivo di elaborare linguaggi e progetti innovativi, in un continuo dialogo con gli scenari più ampi della contemporaneità.