Morfologie n.37 – VISSI D’ARTE – Una mostra sull’arte multi-color della Roma antica di Maria Rita Montebelli

Ai romani piaceva circondarsi di arte variopinta e per avere un assaggio di questa realtà caleidoscopica basta visitare la mostra ‘Colori dei Romani’, appena inaugurata al Museo della Centrale Montemartini di Roma e ‘di scena’ fino al 15 settembre.

La mostra avvolge il visitatore con una trama colorata dalla bellezza folgorante, che racconta tanti brani della storia di Roma, da quella intima delle domus a quella pubblica dei templi e degli edifici pubblici, offrendo uno spaccato ‘illustrato’ della società romana dal I secolo a.C al IV d.C.

La sezione, dedicata alle lussuose domus romane, è dominata dallo straordinario mosaico parietale con la scena della partenza di una nave dal porto, una delle tante manifestazioni di lusso (peraltro di ottimo gusto) dell’abitazione di Claudius Claudianus. Questa domus fu scoperta nel giardino di Palazzo Rospigliosi Pallavicini, di fronte al palazzo del Quirinale, in occasione dei grandi lavori di viabilità (in questo caso l’apertura di Via Nazionale), iniziati all’indomani dell’unità d’Italia.

Ma il mosaico più curioso della mostra è quello ospitato nella terza sezione, dedicata agli spazi del sacro e più nello specifico alla basilica Hilariana, sede del collegio sacerdotale addetto al culto orientale di Cibele e Attis, rinvenuta all’interno dell’ospedale militare del Celio, sul colle romano omonimo. In mostra è possibile ammirare il mosaico che ornava il vestibolo della basilica, così chiamata da Manius Poblicius Hilarus, un ‘margaritario’ (un mercante di perle), che ne aveva finanziato la costruzione. Il mosaico in bianco e nero, presenta nella parte centrale un occhio trafitto da una lancia, sormontato da una civetta e circondato di figure di animali.

È la sorprendente rappresentazione di una scena contro il malocchio e doveva servire a tenere lontano dagli ambienti del tempio influenze nefaste, come recita l’iscrizione lo accompagna: “A chi entra qui, e alla Basilica Hilariana, siano gli dèi propizi”. L’ultima sezione della mostra è dedicata alle decorazioni musive di edifici funerari e necropoli del suburbio di Roma, come il meraviglioso mosaico ottagonale con pavoni, uccelli sacri a Dioniso che, per il fatto di perdere ogni anno la coda, rimettendola a primavera allo sbocciare dei fiori, simboleggiano la rigenerazione dopo la morte.

Informazioni: www.museiincomuneroma.it