L’infermiere è una figura cardine per le attività di Telemedicina che prenderanno sempre più piede per l’assistenza delle persone con malattie croniche. Dopo tanta, troppa teoria, ecco una storia di vita reale.
di Ornella Mazzarella*
La Telemedicina rappresenta l’insieme dei nuovi strumenti di cura, che possono contribuire ad una riorganizzazione dei servizi sanitari grazie a Televisita, Teleconsulto, Teleassistenza, Telemonitoraggio.
Questo nuovo approccio, che si integra alla pratica clinica ad oggi in uso, può sia ottimizzare la continuità assistenziale, che facilitare il coinvolgimento del paziente e della sua famiglia nel processo di cura. Cardini della Televisita, ad esempio, espressi nelle linee guida ministeriali sono la possibilità per il team sanitario di misurare la malattia anche a distanza (e non con il solo invio di esami da parte del paziente) e l’altro che il paziente stesso si senta coinvolto in questo approccio essendo in grado di monitorare e condividere il proprio stato di salute e/o qualità di vita.
La Reumatologia Italiana, grazie alla sua visione strategica e all’attenzione che sempre pone nella gestione del processo di cura dei pazienti con malattie immuno-mediate insieme alle associazioni nazionali dei pazienti reumatici, ha patrocinato ed adottato, già durante la pandemia, un nuovo approccio gestionale integrato con piattaforme specifiche di Telemedicina (Televisita e Telesalute).
Il ruolo dell’infermiere nell’ambulatorio virtuale di Televisita: la mia esperienza
Presso la Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Pisa è stato istituito nel 2021 l’Ambulatorio Virtuale di Reumatologia che utilizza la piattaforma iAR Plus Televisita.
Ad oggi abbiamo visitato oltre 400 pazienti (di ogni fascia d’età), raccogliendo feedback positivi sul sistema ritenuto efficace, facile ed intuitivo.
Considero estremamente positiva la mia esperienza in questi quattro anni. La gestione di questo approccio integrato mi ha infatti permesso di ampliare e perfezionare le tecniche di comunicazione con i pazienti ed i caregiver (elemento cardine della professione infermieristica), rafforzando il mio ruolo nell’ambito del team sanitario anche di terapista della comunicazione.
La presenza di uno strumento digitale che si frappone tra team sanitario e paziente potrebbe indurre a pensare di snaturarne il rapporto, invece utilizzando un’adeguata comunicazione, permette di esaltare la gestione del paziente nel suo ambiente, senza modificare la natura del rapporto.
Attraverso la Televisita le persone aprono la porta non solo delle loro case ma delle loro vite permettendo al team sanitario di entrare nei salotti, negli studi, nei luoghi di lavoro, e scoprire scorci delle loro vite. L’integrazione della Televisita alle visite ambulatoriali permette non solo di adeguarsi ai loro tempi, di comprenderne meglio il vissuto, ma anche di migliorare ed ottimizzare le visite in presenza. Questa modalità innovativa, sancita da una stretta di mano virtuale, rende il rapporto team sanitario/paziente/caregiver più vero.
In realtà le persone, nella loro dimensione domestica e in un clima di serenità, hanno la possibilità di incontrare il loro riferimento medico ed infermieristico, instaurando un coinvolgimento attivo nel loro percorso di cura e una maggiore consapevolezza del loro stato di salute, ciò permette al team sanitario di poter effettuare la vera presa in carico della persona.
La Televisita viene eseguita dal team medico/infermiere. Il ruolo del medico è la valutazione dello stato di salute in base ai dati presenti sulla piattaforma e in base al colloquio con il paziente alla visita.
Come tutti gli approcci ovviamente anche la Televisita ha delle fasi e in tutte le fasi il ruolo dell’infermiere è fondamentale. Il mio ruolo è quello di organizzare la Televisita dall’inizio al termine della stessa, ovvero si inizia con l’inserimento nella piattaforma del paziente reputato eleggibile alla televisita attraverso un accurato patient type, mi occupo di educare il paziente all’uso corretto degli strumenti che la piattaforma offre per monitorare il suo stato di salute, attraverso un programma di alfabetizzazione digitale, il corretto inserimento dei dati ematochimici e strumentali; rafforzare il valore e l’importanza per il paziente di monitorare e condividere i propri Patient Reported Outcomes (PROs) con il team sanitario.
Un momento fondamentale per favorire il buon andamento ed esito del collegamento è effettuare un briefing, prima di incontrare il paziente nella camera virtuale, con il Dott. Massimiliano Cazzato, Reumatologo dell’ambulatorio virtuale, per discutere dei casi dei singoli pazienti da visitare in quella seduta di televisita, segnalare gli eventuali alert degli indici riportati dai pazienti attraverso i PROs che indicano una attività alta di malattia.
L’infermiere rappresenta un riferimento per il paziente in tutte le varie fasi della Televisita (prima – durante – chiusura); importante è aprire la Televisita attraverso un approccio di accoglienza e poi avviare la discussione iniziando dai dati inseriti dal paziente. Queste fasi possono sembrare scontate e semplici, ma in realtà sono di un’importanza determinante, perché è attraverso la cura dei dettagli che ci giochiamo la cosa più importante, ovvero il coinvolgimento del paziente.
Eseguo, inoltre, eventuali retraining terapeutici, per favorire un miglioramento dell’aderenza terapeutica del paziente; questo mi permette di eseguire anche un follow up periodico. I nostri pazienti eseguono terapie farmacologiche sottocutanee domiciliari.
Fondamentale è chiudere la Televisita con un successivo appuntamento in presenza presso i nostri ambulatori e, dopo la discussione con il medico, chiedere al paziente anche un feedback sull’incontro che si è appena concluso.
La passione per la mia professione, la voglia di essere vicini alle persone affette da malattie reumatiche, la curiosità, l’entusiasmo, la voglia di innovazione e il credere in una corretta comunicazione infermiere/paziente/caregiver, anche attraverso una dimensione digitale, sono stati i punti di partenza per questa mia nuova avventura, che rafforza ancora di più il valore della relazione di cura e della presa in carico della persona.
Ritengo che l’infermiere che ha un ruolo fondamentale nella comunicazione e quindi nel coinvolgimento del paziente e del caregiver in tutto il suo processo di cura, sarà un elemento cardine e decisivo all’interno del team sanitario anche nella Telemedicina. Ma questo richiede interventi mirati e infermieri sempre più formati; bisogna puntare su una formazione continua e completa che tenga conto non solo della capacità di usare strumenti tecnologici innovativi, ma anche della capacità di utilizzare le parole che curano, anche da remoto.
Il coinvolgimento attivo dell’infermiere nel progetto “Sanità digitale” e nell’educazione del paziente e dei caregiver all’utilizzo dei nuovi strumenti di cura come il teletriage, la televisita, la teleassistenza, arricchirà lo zaino dell’infermiere con nuove competenze, finalizzate all’ottimizzazione del processo di cura e del management del paziente.
In conclusione, l’infermiere attraverso l’approccio integrato della TM, potrà migliorare l’aderenza del paziente al processo di cura, supportare la sostenibilità del SSN, rafforzare l’evoluzione del suo ruolo professionale e contribuire alla rivoluzione culturale legata alla TM. l
*Infermiera referente Ambulatorio Virtuale di Reumatologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Pisana
In foto Ornella Mazzarella e Massimiliano Cazzato, Reumatologo AOU Pisana