MORFOLOGIE 48 – Società scientifiche e dialogo con i pazienti: gli obiettivi e le novità del 2025

L’INTERVISTA

di Cristina Saja

Le principali società scientifiche italiane impegnate nella ricerca e nella gestione delle patologie reumatologiche hanno recentemente annunciato importanti aggiornamenti. Tante le nuove nomine e le strategie innovative annunciate, che mirano a migliorare la qualità della vita dei pazienti, per offrire percorsi di cura sempre più efficaci e accessibili.

 

Società Italiana di Medicina Fisica e Riabilitativa (SIMFER).

La nuova presidenza è affidata al Professor Giovanni Iolascon, ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all’Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli”, che guiderà i fisiatri italiani fino al 2027. Tra i nuovi obiettivi della società scientifica vi è il potenziamento della riabilitazione personalizzata per pazienti con patologie reumatologiche gravi e la collaborazione con centri specialistici, per rendere l’accesso ai percorsi riabilitativi più rapido.

A sinistra: Pietro Simone Randelli e Giovanni Iolascon

“Il dialogo con i pazienti per la nostra Società scientifica è assolutamente prioritario – afferma il professor Iolascon –. Per ogni programma di azione che vogliamo portare avanti, partiamo dai bisogni inevasi del paziente e facciamo redigere da loro una relazione, come spesso abbiamo fatto con APMARR. Una volta individuati questi bisogni, verifichiamo che il percorso che abbiamo già intrapreso fin lì, abbia portato dei risultati o valutiamo se invece sia necessario modificarlo radicalmente. Da qui, l’intento di superare il gap tra i bisogni e le soluzioni terapeutiche – prosegue il professor Iolascon –. Ci impegniamo molto a realizzare un dialogo costruttivo con i pazienti, utilizzando un linguaggio a tre livelli: il dialogo con gli stakeholder e con i politici; il dialogo con i colleghi, con gli altri specialisti che collaborano con noi alla cura delle persone; il dialogo per la comprensione, che utilizziamo con i pazienti. Educhiamo, e continueremo a farlo, alla diversificazione della comunicazione che ogni medico dovrebbe utilizzare, a maggior ragione per chi lavora in ambito riabilitativo, che ha a che fare esclusivamente con i pazienti, i quali sono parte integrante del team riabilitativo. La formazione (per l’informazione) dei medici continuerà, quindi, certamente ad essere il baluardo centrale e la base per un buon rapporto con i pazienti”. In conclusione, il neo-Presidente enuncia le sue linee programmatiche. “La mia sarà una presidenza che si baserà sull’empowerment della figura del fisiatra, il quale contribuisce in maniera importante all’interno del processo di cura delle persone, che non deve confondersi con altre figure professionali. Serve la valutazione continua dello specialista e lo scopo di questo mio triennio è proprio potenziare la figura del fisiatra che, secondo me, non è ben conosciuta a tutti i livelli. Ricordiamo sempre che, dopo la prevenzione e la cura, la riabilitazione è il terzo pilastro del benessere e deve essere considerata indispensabile”.

 

Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT).

Passaggio di consegne anche in casa SIOT: dallo scorso Novembre, a dirigere questa prestigiosa società scientifica è il Professor Pietro Simone Randelli, Direttore Prima Clinica Ortopedica, Istituto Ortopedico Gaetano Pini-CTO, Milano. Suo obiettivo dichiarato è quello di contribuire a lavorare alla riduzione dei tempi di attesa per interventi ortopedici nei pazienti reumatologici, con lo sviluppo di protocolli per la chirurgia mininvasiva applicata alle patologie articolari e la creazione di centri di riferimento per la gestione delle fratture nei pazienti con osteoporosi grave. “La Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia (SIOT) – ha commentato il Professor Randelli – rinnova l’impegno a favore di pazienti reumatologici che richiedono trattamenti innovativi e personalizzati per la gestione delle complicanze articolari delle malattie reumatiche, dalla chirurgia protesica alla chirurgia funzionale e ricostruttiva; auspichiamo in futuro delle partnership riconosciute a livello istituzionale che permettano sempre di più l’integrazione fra l’ortopedico ed il reumatologo a beneficio dei pazienti”.