di Cristina Saja
Il mondo della disabilità e gli interventi, di mitigazione e di soccorso, in caso di disastri ambientali-climatici sono temi che spesso vengono trattati separatamente, ma in realtà profondamente interconnessi. Le persone con disabilità costituiscono circa il 15% della popolazione mondiale e sono tra le più vulnerabili all’impatto e alle conseguenze dei cambiamenti climatici. Questa vulnerabilità si manifesta in vari modi, quali l’accesso limitato alle risorse, la maggiore esposizione ai disastri naturali e le barriere fisiche e sociali che ostacolano la loro partecipazione alle azioni di mitigazione e adattamento climatico. Pensiamo, ad esempio, agli uragani: in questi frangenti, le persone con disabilità hanno maggiori difficoltà ad essere tempestivamente evacuate o a raggiungere rifugi sicuri. Le infrastrutture spesso non sono progettate tenendo conto delle loro esigenze e la mancanza di trasporti accessibili può aggravare la situazione. I cambiamenti climatici possono inoltre influire sulla salute delle persone con disabilità in modo più pronunciato. Se pensiamo, ad esempio, alle ondate di calore estremo, alle interruzioni nei servizi sanitari e alla scarsità di risorse che limitano ulteriormente l’accesso alle cure mediche necessarie, queste possono peggiorare in maniera netta la vita delle persone che convivono con una disabilità e incidere in maniera più impattante sulle loro vite, rispetto al resto della popolazione. È essenziale dunque che le politiche climatiche siano inclusive e tengano conto delle esigenze specifiche delle persone con disabilità. Ciò significa: la progettazione di infrastrutture resilienti, lapartecipazione inclusiva nei processi decisionali sulle politiche climatiche, la promozione e sensibilizzazione alla consapevolezza di sfide specifiche che le persone con disabilità affrontano a causa dei cambiamenti climatici. Questo potrà contribuire a una maggiore sensibilizzazione e a politiche più mirate. Alcune iniziative globali hanno già iniziato a integrare le esigenze delle persone con disabilità nelle loro azioni climatiche. Ad esempio, la Global Alliance for Disaster Risk Reduction and Disability (GADRRD) promuove l’inclusione delle persone con disabilità nella riduzione dei rischi di disastri. Inoltre, i programmi di adattamento climatico in alcuni Paesi stanno iniziando a considerare le esigenze specifiche delle persone con disabilità, migliorando l’accesso alle risorse e ai servizi durante le emergenze climatiche.
Inoltre, nel giugno scorso, il Forum Europeo sulla Disabilità (EDF) ha partecipato attivamente alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici a Bonn, evento preparatorio alla COP 29 che si terrà il prossimo novembre a Baku (Azerbaigian). L’obiettivo principale del Forum è stato garantire che le necessità e le istanze delle persone con disabilità fossero considerate nelle politiche climatiche. Quattro le questioni chiave che legano il mondo della disabilità al cambiamento climatico. L’EDF ha promosso l’inclusione di misure specifiche per la disabilità negli accordi sul clima e nelle politiche nazionali, sottolineando che i documenti relativi ai finanziamenti e agli obiettivi climatici devono essere accessibili e rispondere alle esigenze delle persone più vulnerabili. Il Forum ha evidenziato l’importanza di riconoscere e affrontare i rischi intersezionali che le persone con disabilità, in particolare donne e giovani, affrontano nel contesto del cambiamento climatico. Si è chiesto di rimuovere gli ostacoli all’accesso ai servizi essenziali, alle informazioni sulle emergenze e alle tecnologie adattive. L’EDF ha inoltre sottolineato l’importanza di collaborare con altre par
ti interessate per promuovere un’azione climatica inclusiva. Questo comprende il supporto alle organizzazioni di persone con disabilità, per permettere loro di partecipare attivamente alla difesa del clima e alla definizione delle politiche. L’EDF mira a ottenere il riconoscimento ufficiale come Disability Constituency, permettendo una partecipazione paritaria nei negoziati e nelle consultazioni. Il Forum ha quindi sostenuto la necessità di misure per l’inclusione della disabilità in tutti gli incontri intergovernativi, in conformità con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Questo comprende l’accessibilità e la partecipazione significativa delle persone con disabilità.
Uno spiraglio importante insomma, che avrà importanti ricadute sulle politiche interne dei Paesi membri dell’UE che dovranno adattarsi a quanto stabilito, pena la mobilitazione della popolazione con disabilità, le procedure di infrazione e l’esigibile diritto al risarcimento danni.