Sport4ALL, il progetto APMARR per la promozione e lo sviluppo della pratica motoria/sportiva nelle persone affette da patologie reumatologiche e rare

“Sport4ALL” è il progetto APMARR che mira alla promozione e allo sviluppo della pratica motoria/sportiva nelle persone affette da patologie reumatologiche e rare

“Conoscere il mondo della disabilità”, è il titolo del report ISTAT pubblicato nel dicembre 2019. Tale report rivela un aspetto determinante del rapporto tra sport e disabilità, ovvero che praticare sport e attività motoria aumenta il benessere e la qualità della vita delle persone disabili. Nonostante queste evidenze che mostrano l’impatto benefico dello sport in diversi ambiti della vita delle persone disabili, la stessa indagine ISTAT mostra che solo il 9% dei disabili in Italia pratica sport. Ciò significa che 8 disabili su 10 in Italia sono completamente inattivi e sedentari e, di conseguenza, non godono dei benefici che lo sport potrebbe avere su di loro in termini di benessere, aumento della qualità della vita e delle proprie relazioni sociali, maggiore inclusione sociale.

Le motivazioni a questa poca diffusione dello sport nel mondo della disabilità sono di diversa natura: sociale, culturale, economica ma anche molto pratica ed operativa. Dal punto di vista socioculturale, nonostante i passi avanti degli ultimi anni, si sconta ancora in Italia una visione del disabile come soggetto passivo, che non può svolgere attività ma può al limite essere assistito. I benefici che le persone con disabilità, motoria o cognitiva, possono trarre dall’attività sportiva sono molteplici e sintetizzabili in benefici fisici (prevenzione e trattamento di problematiche sanitarie, potenziamento del tessuto muscolare, sviluppo di capacità di equilibrio utile alla deambulazione, migliore capacità di orientamento e movimento nello spazio, ecc.), benefici psichici (crescita dell’autostima e dell’autonomia, acquisizione di sicurezza, maggiore conoscenza di sé e dei propri limiti, scarico di tensioni, soddisfazione personale e sociale, ecc.), benefici socio-relazionali (gestione di nuove relazioni con allenatori, compagni, avversari, sviluppo di relazioni collaborative, gestione dei conflitti e dell’agonismo, rispetto delle regole, ecc.).

La maggior parte delle persone con malattie reumatologiche e rare, spesso gravemente condizionanti la vita della persona e della sua famiglia, non praticano attività motoria o sportiva per questioni di salute o per mancanza di servizi territoriali specializzati. Sono persone che spesso non hanno al proprio fianco qualcuno che si occupi di sostenerli per giungere anche a praticare attività motoria e sportiva in modo adeguato e sicuro. Situazione notevolmente peggiorata nell’ultimo biennio a causa dell’emergenza sanitaria.

La maggior parte delle persone affette da patologie reumatologiche e rare soci dell’Associazione, interpellate nella Regione Puglia tramite un’indagine specifica per la preparazione del progetto (92%) hanno dichiarato il forte interesse ad un percorso di pratica sportiva e motoria con relativa consulenza personalizzata, e si sono detti impossibilitati a svolgerla in autonomia per la mancanza di servizi adeguati sul territorio e per la mancanza di personale specializzato che li possa adeguatamente seguire; da ciò ne è conseguito per la maggioranza (48%) la totale rinuncia che ha acutizzato il senso di emarginazione e isolamento sociale. Seguirli direttamente e costantemente in un percorso consulenziale specialistico che valuta e predispone un piano preciso di attività e costantemente lo monitora, accanto all’organizzazione mirata di tali percorsi calati nel territorio di residenza, è ciò che APMARR ha progettato per poterli sostenere alla pratica ed al raggiungimento del benessere psico-fisico e sociale.

L’obiettivo generale del progetto è infatti promuovere e sviluppare la pratica motoria/sportiva tra le persone affette da patologie reumatologiche e rare della regione Puglia al fine di migliorare la qualità della vita e la salute nel suo complesso e promuovere l’inclusione sociale.

Inoltre, con il progetto APMARR ha accolto i bisogni delle persone con patologie reumatologiche e offerto consulenza specializzata per valutare e definire un piano di attività motoria idoneo e sicuro, ma anche pianificare e gestire percorsi sportivi a livello individuale o di gruppo presso centri del territorio in cui risiedono, e infine diffondere un modello di intervento per incentivare e sostenere anche in futuro l’esigenza delle persone con particolari condizioni di salute di poter svolgere attività motoria o sportiva.

Il progetto ha previsto l’attivazione e il funzionamento di una équipe specialistica dedicata composta da specialisti di discipline diverse (assistenti sociali, tecnici sportivi, medici, …), che ha avuto il compito di progettare in modo personalizzato n. 30 percorsi territoriali di attività motoria o sportiva per i beneficiari.

I percorsi personalizzati sono stati avviati in tutti i territori di residenza dei partecipanti della Regione Puglia, e hanno seguito 4 fasi declinate in base ai diversi tipi di destinatari:

  1. Individuazione destinatari dei progetti tra coloro che hanno risposto ad un’indagine circa la raccolta dei bisogni svolta in fase progettuale.
  2. Progettazione dei percorsi: valutazione specialistica a cura dell’équipe attivata che ha rilevato i bisogni specifici del soggetto beneficiario e della famiglia e sulla base della quale sono stati redatti i differenti progetti di inclusione sportiva tarati sui bisogni del soggetto e della famiglia.
  3. Realizzazione dei progetti territoriali di inclusione sportiva, sulla base del progetto individualizzato redatto.
  4. Monitoraggio e valutazione della realizzazione dei progetti di inclusione.

Progetto realizzato con finanziamento pubblico della Regione Puglia, Avviso “Puglia Capitale Sociale 3.0” – Sezione Benessere sociale, innovazione e sussidiarietà, Servizio Terzo Settore e Innovazione delle Reti sociali, relativo alle risorse del “Fondo per il finanziamento di progetti e attività di interesse generale nel Terzo Settore” – “Linea di attività A (progetti)”

Area di intervento:

sostegno all’inclusione sociale, in particolare delle persone con disabilità e non autosufficienti;

Destinatari:

30 persone affette da patologie reumatologiche e rare e loro famiglie che beneficiano di percorsi di inclusione sportiva territoriale

(e relativi enti/organizzazioni sportive dei diversi territori di residenza delle persone beneficiarie coinvolte che verranno inserite nei percorsi)

Durata del progetto: 18 mesi

Necessità dei beneficiari: rilevate con questionari mirati promossi da APMARR e compilati da persone con malattie reumatologiche e rare